sabato 2 agosto 2014

W.I.P.


Qualcosa mi insegue. Corro, corro e corro, lasciando dietro di me distese di papaveri, viole e margherite. Sto sudando, il sole è alto in cielo, ma chiunque o qualunque cosa mi stia inseguendo non sembra arrendersi. Mi sento in trappola. Una distesa immensa di prato eppure nessun posto dove nascondermi.
Continuo a correre, superando massi, cespugli, alberi. Il vestito si impiglia in un ramo, tiro. Solo allora mi rendo conto di indossare un vestito blu notte, a corpetto, tempestato di brillanti. Mi aderisce al corpo come una seconda pelle. Non può essere che io stia sognando di indossare un vestito del genere.
Intanto i passi si avvicinano sempre più e girandomi, per continuare la mia fuga, inciampo in una radice e cado al suolo.
Ormai non posso più scappare. Cosi, alzo il volto verso la fonte di tanto frastuono e vedo comparire lui. Non posso credere ai miei occhi.
"Lo sai che non puoi scapparmi.", mi dice.
Rimango senza parole.
"Tu!"
Nel frattempo lui allunga una mano verso me e io inconsciamente la afferro. Alzandomi, mi scontro con il suo petto. Lui indossa una camicia bianca e pantaloni neri. È elegante, ma allo stesso neanche troppo. Ha i capelli corti, rasati ai lati. I primi due bottoni della camicia sono sbottonati e si intravede una catenina d'argento.
Mi stringe a sé. 
"Mi sei mancata, piccola."
La sua bocca è a pochi centimetri dalla mia.
Non so, ma percepisco qualcosa di strano. Svegliati, svegliati Amy. Avrei voluto mollarmi un pizziccotto per svegliarmi. Nei film di solito funziona, no? Ma non riesco. Mi sento pesante, quasi senza forze.
"Voglio andarmene. Lasciami, ti prego."
"Amanda, Amanda. Ti trovo anche nei sogni."
Come fa a sapere il mio nome?
"Si può sapere chi sei? Perché mi perseguiti?"
"Sono Samuel, ma tu puoi chiamarmi Sam. Perseguitarti?", una risata segue le sue parole. "Amy, dovrei ucciderti, ma riesco solo a pensare a come baciarti di nuovo. Questo è il mio sogno. Ti piace?", mi chiede.


Non posso rispondergli perché mi sveglio di soprassalto con l'immagine di lui che mi stringe forte a sé e mi fissa insistentemente le labbra.
Mi sveglio e Gerard Way mi sorride, ironicamente. Appoggio le dita sulle labbra e quasi posso avvertire il bacio che ci saremo dati nel sogno. Posso ancora ricordare le sue labbra calde e il loro sapore. È successo solo la sera prima. Sam, sta pensando a come baciarmi di nuovo. 

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