lunedì 17 novembre 2014

Snowpiercer Le Transperceneige: Recensione


Diretto dal regista coreano Bong Joon-Ho, autore di “The Host” e “Mother”, arriva in Italia “Snowpiercer” il 27 febbraio 2014. Il film si basa su un fumetto francese dal titolo “Le Transperceneige” e racconta una storia fantascientifica subito dopo che un’apocalisse ha colpito il nostro pianeta.
Veniamo alla trama.




Trama:
 

In una nuova Era Glaciale che dura ormai da 17 anni, gli unici sopravvissuti si trovano a bordo dello Snowpiercer, un treno mosso da un motore a moto perpetuo. A causa del cambiamento climatico, l’intero pianeta è ora completamente ghiacciato. I superstiti alla glaciazione viaggiano su questo treno che effettua da anni un moto perpetuo intorno alla terra. La sezione di coda dello Snowpiercer assomiglia ai bassifondi dove vivono i più poveri che soffrono il freddo e la fame, mentre nella testa del treno si trovano gli eletti che si abbandonano ai piaceri, all’alcol e alle droghe, circondati dal lusso. Sul treno, le condizioni sociali sono davvero inique. Durante il 17° anno di questo infinito viaggio, Curtis, giovane leader della sezione di coda, fomenta una rivolta che cova da molto tempo. Per liberare i vagoni della coda, e alla fine l’intero convoglio, Curtis e i suoi compagni di viaggio tentano la presa della locomotiva in testa al treno dove si trova Wilford, il guardiano della sala macchine, in un susseguirsi di colpi di scena.


IL MIO COMMENTO:

Ho appena finito di vedere questa pellicola che merita.
In una nuova era glaciale che dura ormai da 17 anni, gli unici sopravvissuti nel mondo si trovano su un treno con un motore a moto perpetuo chiamato Snowpiercer. Tutto questo a causa di un esperimento non riuscito.

Bel film, bella trama con un significato incredibile. Una pellicola poco pubblicizzata però, come spesso capita ai film che meritano.
 
Niente di nuovo, si dirà: per decenni, vedi Elysium, Upside down, il cinema non ha fatto che riproporci parafrasi dello stesso soggetto, lotta di classe compresa. Questa volta, però, le cose vanno diversamente. I superstiti viaggiano sulla locomotiva in cui la prima classe è composta da tutti coloro che erano stati invitati dal signor Wilford a salire sul treno quando iniziò il suo giro perenne e ormai lo venerano come un Dio. Poi ci sono i “turisti” di economy che sono quelle persone alle dipendenze degli invitati che svolgono tutte le mansioni “pesanti” sul treno. 





La seconda classe è invece composta da coloro che sono riuscite a salire a bordo durante gli ultimi giorni prima del cataclisma. Coloro che, invece, viv0no nei vagoni finali, vivono nella povertà e nello sporco.


Il treno inteso come metafora della vita.In fondo i piedi, in cima la testa, ognuno occupa il proprio posto nel mondo e chi tenta di sovvertire quest’ordine minaccia la stabilità del mondo intero. Il messaggio del film mi ricorda un po' Cloud Atlas. 
Da vedere, assolutamente, soprattuto se amate il genere fantasy, fantascienza.
VOTO: 8


























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