domenica 16 novembre 2014

Recensione: "13" di Jay Asher


TRAMA:

Al ritorno dalla scuola, Clay Jensen trova davanti alla porta di casa un pacchetto indirizzato a suo nome, senza mittente. Dentro al pacchetto ci sono sette audiocassette numerate con dello smalto blu. Durante l'ascolto Clay scopre che a registrarle è stata Hanna Baker, la ragazza di cui lui è stato sempre innamorato, ma che si è suicidata due settimane prima. Hannah aveva registrato tredici vicende della propria vita, una per ogni lato, raccontate dal suo punto di vista e ognuna dedicata ad una singola persona con la quale aveva avuto a che fare. Le tredici vicende rappresentano i tredici motivi per cui la ragazza ha deciso di suicidarsi. Clay comprende di essere anche lui uno dei tredici motivi e ascolta uno ad uno i racconti per capire quale ruolo ha svolto.





IL MIO COMMENTO:


“Spero per voi che siate pronti, perchè stò per raccontarvi 

la storia della mia vita. O meglio di come è finita. Non  datemi

per scontata…una seconda volta. Vi tengo d’occhio.”

                                                                   Hannah Baker

13 è il romanzo di esordio di Jay Asher del 2007.
La copertina, non bellissima, stile punk-rock, ha attirato la mia attenzione e meno male oserei dire. Per quanto poteva probabilmente esser scritto meglio in alcuni punti salienti, comunque è un libro che non deluce. I personaggi sono descritti bene, la trama è bella ed è un tema attuale oggi, dove, quotidianamente, siamo invasi da notizie di suicidi di giovani riconducibili a fenomeni di bullismo.
L'idea è originale. 
Clay, che si inizia a conoscere man mano lungo la storia, è un ragazzo timido e un giorno riceve un pacco con 7 cassette (le vecchie cassette da walkman), registrate su entrambi i lati e contenenti 13 registrazioni, da qui il titolo. Solo pochi giorni prima si è suicidata Hannah Baker e quelle cassette sono proprio da parte sua. Ogni registrazione riguarda una persona diversa, una persona che ha portato inevitabilmente, secondo la stessa protagonista, alla sua morte. Il romanzo proseguirà così, sarà una registrazione verso l'altra che ci porterà a comprendere quanto un gesto, anche insignificante, possa avere un grande impatto nella vita di un'altra persona.
Hannah Baker è già, di per sé, insicura e fragile.


"Le regole sono semplicissime. Sono solo due. Regola numero uno: ascoltare.
Regola numero due: consegnare il pacco agli altri.

Una volta finito di ascoltare tutte e tredici le regole – perché ogni storia ha tredici lati – dovete riavvolgere le cassette, rimetterle nella scatola e consegnarle alla persona che viene dopo di voi nel racconto. E tu, fortunato numero tredici, sei liberissimo di portartele con te all'inferno. Chissà, magari ci rivedremo laggiù, sempre se ci credi..."


Clay non riesce a rimanere fermo ad ascoltare la voce di Hannah, ha bisogno di muoversi e di andare nei posti che lei descrive. Quindi, armato di un walkman rubato ad un amico, comincia ad attraversare senza sosta tutta la città spostandosi di luogo in luogo accompagnato dalla voce di Hannah. Questo perché Clay ha il bisogno di capire perché. Perché la ragazza che amava ha deciso di metter fine alla sua esistenza? Perché non si era accorto dei segnali? E se aveva le cassette volevo dire che tra le registrazioni c'era anche lui. Che cosa le aveva mai fatto? Lui è forse uno dei motivi di tale gesto?
13 cattura dall'inizio alla fine!


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